Megliounlibro - il sito del Book Counselling
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Leggere è scegliere. Il meglio da 28 anni

Anche un solo libro può dare la scossa

Editoriale 109, primavera 2025

Serve una certa dose di coraggio per sostenere, nel disorientamento generale che ci circonda, che sia necessario continuare comunque a formarsi, informarsi dalle fonti opportune e coltivare, sarà pure una ridondanza, una cultura di qualità. Se Megliounlibro va avanti anche nel 2025 è perché ci crediamo davvero: anche solo un libro azzeccato può dare la scossa per cambiare, smuovere, commuovere, creare circoli virtuosi. E’ innegabile, il mondo è inzuppato in problematiche inimmaginabili anche solo un anno fa: geopolitica nel caos, guerre alle porte, Intelligenza Artificiale generativa che… genera anche problemi a livello professionale, educativo, cognitivo, trasversale. Cerchiamo un filo di luce anche in chi studia questi dilemmi e scrive proposte.

Noi tra poco compiremo 28 anni di convinzione: andare controcorrente (il nostro nome basta) a lungo andare rivela un urto con il reale ricco di chiaroscuri e potenzialità. Pensate: quante persone lavorano, e non solo in Italia, per lucidare i luoghi della cultura, dell’istruzione, della formazione? A noi interessano proprio tutti: biblioteche, librerie, cartolibrerie, scuole, famiglie, collegi universitari, là dove si sa che la mente umana può essere impregnata di bellezza. E così si seminano anticorpi davanti all’omologazione del pensiero, si forma il cittadino libero di un Paese autenticamente democratico. I libri di qualità servono anche questo, ad accrescere la libertà di ciascuno (che ci è stata conquistata a caro prezzo).

Leggete “Evviva la poesia”, il titolo che racchiude estratti da discorsi e scritti di Papa Francesco sull’essenza della pratica della lettura, delineando il vasto panorama degli autori che hanno accompagnato la sua educazione, sin da giovane, da Dante a Dostoevskij, da Virgilio a Borges, Tolkien e altri. “Dobbiamo recuperare il gusto per la letteratura nella nostra vita, ma anche nella formazione altrimenti siamo come un frutto secco. La poesia ci aiuta tutti a essere umani, e oggi ne abbiamo tanto bisogno”.

Oltre a raccolte di poesie, su Megliounlibro 109 troverete romanzi che parlano di biblioteche e librerie, storie di sofferenza (la realtà va conosciuta e affrontata), scritture dalla potenza creatrice, saggi sulla contemporaneità (IA e Media Education), storie del costume e della moda, biografie (molto apprezzate dai nostri lettori), attualità e arte. Ricca e fresca di stampa la carrellata per i più giovani, dal fantasy allo sfondo storico. Cerchiamo come sempre di assecondare tutti i generi e i gusti e superiamo ogni record con più di 50 titoli in un colpo solo. Voi per favore fateci conoscere nel vostro ambiente e rinnovateci la fiducia. Non lasciamo che la cultura di qualità resti una Cenerentola…


Buona lettura,
Laura Prinetti 

 

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Festival SOUL: evento inaugurale con David Grossman

LA FIDUCIA FRAGILE     
Lo scrittore David Grossman dialoga con Alessandro Zaccuri


Milano, 19 marzo - "Sono così grato per questo invito speciale che mi riporta in Italia, perché essere oggetto di fiducia o avere fiducia è una cosa decisamente buona, ma anche molto rara nel mio Paese, perché oggi in Israele dominano la rabbia, la violenza, il razzismo. Quando capita una cosa buona, uno si accorge di che cosa è stato privato".

Letto e apprezzato in tutto il mondo, David Grossman, uno dei maggiori protagonisti della cultura contemporanea, esplora da sempre il confine mobile che la fiducia traccia all’interno dei conflitti. Di questo è stato chiamato a parlare a una marea di studenti per l'inaugurazione del Festival Soul. Di libro in libro, senza distogliere l’attenzione dalla drammatica situazione del Medio Oriente, ha affinato la capacità di guardare la realtà "con gli occhi del nemico", come recita il titolo di una sua celebre raccolta di saggi.

In dialogo con Alessandro Zaccuri, direttore Comunicazione dell’Università Cattolica, torna a interrogarsi sulla necessità della fiducia nel tempo dello scontro e della diffidenza.

"Se si riesce ad arrestare il sospetto e a superare stereotipi e generalizzazioni, diventa più facile coltivare la gentilezza", dice Grossman. Un incontro che non dimenticheremo, nell'Aula Magna gremita come non mai, in largo Gemelli.

 

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Brucia l'origine: lo scrittore Daniele Mencarelli dialoga con i giovani in università

di Valentina Crespi


Milano, 14 marzo - “Lo scrittore è colui che bussa alla vita di un altro essere umano e chiede permesso. Se il permesso gli viene accordato, inizia l’ospitalità, in cui l’ospite è colui che porta in dono un romanzo”. È così che il noto autore Daniele Mencarelli ha varcato la soglia dell’Università Cattolica di Milano: bussando ai tanti giovani accorsi per la presentazione della sua nuova opera Brucia l’origine
Il protagonista è Gabriele Bilancini che, cresciuto nel quartiere Tuscolano di Roma, approda a Milano, dove diventa uno dei designer più quotati al mondo. Ma arriva il momento di tornare a casa… e tutto inizia a sembrargli soffocante. ‘Brucia l’origine’ diventa allora “un imperativo a cui manca il punto esclamativo”. Brucia l’origine! se questo ti porterà benessere, ricordando però sempre che la combustione è l’innesco, ma può anche incendiare. Allora Mencarelli ci incoraggia a non confondere il brutto di un quartiere con quello delle persone che lo abitano: “Noi dobbiamo ribaltare l’assunto della realtà da maligna a benigna”, dobbiamo smettere di trovare nell’altro il nemico, perché il male è figlio della paura verso l’alterità. 
Il dialogo tra lui e i giovani si snoda su diversi temi: la realtà del quartiere, la contrapposizione Roma-Milano, ma anche l’amore come motore e la felicità come mèta forse raggiungibile forse no. Mencarelli ne è convinto: solo quando diventiamo consapevoli della nostra caducità iniziamo a vivere davvero.

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Q15, Agatha Christie, regina del giallo inglese. Il primo speciale della primavera

EDITORIALE Q15

“Miss Marple e Poirot. C’è gente che continua a scrivermi, proponendomi di farli incontrare. E perché poi? Sono convinta che non si divertirebbero affatto. Quell’egocentrico di Poirot non gradirebbe di farsi dare delle lezioni da un’anziana zitella come Miss Marple”.
Agatha Christie, La mia vita

Di lei spesso conosciamo solo due o tre opere e pochi sanno invece che la sua produzione ne annovera addirittura un centinaio. Si tratta di romanzi, racconti e opere teatrali dalla trama sempre diversificata e intrigante. Ogni suo scritto porta in un mondo lontano, ricco di emozioni d’altri tempi e costumi. E' un piacere da provare quello di immergersi in quegli scenari. La vita stessa di Agatha Christie è stata come un formidabile romanzo dalle sfumature gialle che ha attraversato un’epoca (1890-1976) lasciando l’impronta di una donna libera e fuori da ogni schema. Difficile non immaginarla mentre rammenta le avventure vissute e, tornata nel suo studio, costruisce il meccanismo della finzione per raccontarle. Certo, per addentrarsi nella lettura occorrono concentrazione e un bel lavoro di analisi, solo così se ne potranno cogliere i trucchi restandone catturati fino al finale, sempre sorprendente.
Così si spiega e si motiva l’idea che qui presentiamo, Agatha Christie, la regina del giallo inglese, che nasce in conclusione di un progetto di Pcto, Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento, con alcuni studenti del triennio liceale.

Il progetto “Scrivere le notizie: dalla cronaca alla cultura” si inserisce tra
i Pcto avviati dall’Università Cattolica per gli istituti superiori. L’obiettivo principale è introdurre i ragazzi ai linguaggi del giornalismo e farli cimentare in prove pratiche, rendendoli più consapevoli del contesto e dei target, per orientarsi meglio nel mondo dei media. 
Abbiamo visto insieme come nasce una notizia e quali sono le fonti per poi osservare le tecniche di scrittura, prima per l’articolo di cronaca (su questo ha offerto degli input anche la testimonianza della cronista di un quotidiano nazionale) poi nello specifico per la recensione bibliografica. 

Il desiderio è stato sin dall’inizio quello di realizzare un vero prodotto editoriale. Così già nelle precedenti edizioni del Pcto è nata l’idea di creare una partnership con Megliounlibro, il magazine della non profit Il Segnalibro Book Counselling Service, e preparare uno speciale. Quaderni 15 si presenta dunque come supplemento al numero della primavera 2025.

Ogni studente è stato invitato a cercare un’opera, a leggerla con attenzione, a scrivere una recensione cercando di avvicinare alla lettura creando interesse. Hanno avuto l’opportunità di lavorare come veri giornalisti. Il risultato è questa carrellata di gialli. Troverete la copertina dell’edizione più recente. Per tutti i gusti. 

Buona lettura!   
Laura Prinetti
 

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"Il Duomo. Un romanzo mai scritto". Megliounlibro alla presentazione

di Gianna Bongiorni

Milano, febbraio 2025 - In quello spazio suggestivo che è l’Archivio Rachele Bianchi (nota scultrice milanese), in via Legnano 14, lo scrittore Renato Ghezzi ha presentato la sua ultima opera, a metà fra la Storia e l’invenzione, dal titolo Il Duomo. Un romanzo mai scritto, Meravigli edizioni.

L’autore ne ha ripercorso rapidamente le parti salienti, ma soprattutto ha raccontato come il Duomo abbia sempre esercitato su di lui un fascino speciale, a partire da quando era piccolissimo e, affacciandosi al balcone della sua casa, scorgeva “la grande montagna bianca, tutta a punte”. Da lì, il suo grande amore per il Duomo, che poi si respira in tutto il romanzo. Oggi tutti lo apprezzano come "ottava meraviglia del mondo".

La nostra redazione ha partecipato alla presentazione: presto anche la recensione su Megliounlibro 109, primavera 2025.

 

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Q14: Reportage, giornalisti sul campo

EDITORIALE Q14

Che cos’ è il giornalismo? Quali sono le caratteristiche che distinguono un “buon giornalista”? Per rispondere basterebbe attingere alle motivazioni che portano una persona ad intraprendere questo “mestiere”. E vi si trova in primis il desiderio di essere testimone, per gli altri, di eventi o situazioni a cui non possono essere presenti. E di raccontarli con la massima trasparenza e onestà intellettuale possibili. Testimoni del tempo, per spiegare la realtà agli altri, per riuscire a decodificarla con maggior consapevolezza.

Che sia ancora possibile fare un giornalismo così, malgrado la marea di problematiche dell’oggi e di ieri e la diffusione di nuove pratiche, dipende dalla deontologia e dalla professionalità di ciascuno…
Quante esperienze condivise, quanti viaggi, quanti fatti sono stati vissuti in prima persona e poi raccontati ai lettori/telespettatori... Oggi però non sono più così frequenti perchè spesso i cronisti stanno seduti in redazione, per mille motivi, a partire dall’economia delle testate.

Per questo con alcuni studenti del Laboratorio di “Newsmaking: scrivere le notizie”, della facoltà di Linguaggi dei Media dell’Università Cattolica, siamo andati a caccia di quei giornalisti che ancora si dedicano a veri e propri reportage. Si alzano, vanno… e raccontano. E così abbiamo scoperto che ce ne sono ancora! Come ha detto Papa Francesco in uno dei messaggi per la Giornata delle Comunicazioni sociali, servono “giornalisti disposti a consumare le suole delle scarpe”, a uscire dalle redazioni, a camminare per le città, a incontrare le persone, a verificare le situazioni in cui si vive nel nostro tempo. E che sappiano davvero, “ascoltare, approfondire, raccontare”. Ovviamente prima attingono alle fonti più accreditate, le vagliano con criterio e si fermano per raccogliere le idee. E questo è già molto…


In questo speciale troverete quindi i reportage di una dozzina di grandi reporter. Si tratta di professionisti di tutto il mondo ma a noi molto vicini, per le tematiche toccate. Inviati di guerra, cronisti sportivi, esperti di esteri: sono persone che hanno saputo e sanno ancora offrire uno sguardo sul mondo scevro da ideologie e imbevuto di realtà. Hanno fatto tutti la Storia del giornalismo recente, con “penne” raffinate e con approcci diversi.

E in fondo chiediamoci anche noi: Perché ci interessano le notizie, ogni giorno? Siamo guidati come utenti dal desiderio di allargare la mente sulla realtà in cui viviamo, sempre così sfaccettata, talora complicata da capire, sempre affascinante. E allora: buona lettura.
Laura Prinetti
 

IL MIO STAGE CON LA REDAZIONE DI MEGLIOUNLIBRO

di Valentina Crespi (studentessa facoltà di Linguaggi dei Media, Università Cattolica)

Ci sono momenti nella vita in cui si fatica a trovare una direzione. Lo so perché io stessa, alla soglia dei 22 anni, ancora non ci sono riuscita. Ho passato ore a lambiccarmi sul mio futuro: quale lavoro mi piacerebbe? Quale a lungo andare mi darebbe più soddisfazioni? Inutile dire che queste riflessioni si sono rivelate poco proficue. Succede quando ci si osserva dall’esterno, come un caso di studio, privilegiando la razionalità e l’oggettività a discapito del proprio sentire.


Durante questi mesi di stage con Megliounlibro ho letto libri per ogni età, espresso i miei pensieri a riguardo, partecipato ad eventi come Bookcity Milano e conosciuto una scrittrice come Rosangela Percoco. È stato un periodo ricco che mi ha aperto la strada ad una nuova e importante consapevolezza: a volte la soluzione consiste nel pensare di meno e nel fare di più, perché non esiste conoscenza di sé e del mondo che non passi per l’esperienza. Bisogna mettere le mani in pasta per capirsi. E così è stato: ripartendo dalla mia passione per la lettura e per la scrittura ho ritrovato me stessa e ciò che mi fa stare bene. Mi sono messa in gioco e poi in discussione, ho acquisito più consapevolezza delle mie capacità e anche delle mie difficoltà, che la professoressa Prinetti ha avuto modo di notare e desiderio di affrontare con me. A lei va un ringraziamento particolare per la possibilità e la fiducia che mi sono state offerte.

Ad oggi mentirei se dicessi che ho le idee chiare su ciò che sarò e su ciò che mi attende e forse avere già la risposta adesso mi priverebbe di una preziosa incertezza, ma dopo Megliounlibro so che lo scoprirò lungo il cammino, un passo alla volta, attraverso esperienze come questa.
Grazie Megliounlibro! Sei l’intreccio di storie, volti e voci di cui si parla nei libri.

 

Salone degli Affreschi Umanitaria Premio Megliounlibro 2024.jfif

Un Premio, una Fiera e 51 titoli per Natale

Editoriale 108, inverno 2024

Sono stati letteralmente esplosivi gli ultimi mesi di Megliounlibro. Prima il Premio Letterario 2024, poi la Fiera Big Buyer, a Milano, dove abbiamo partecipato al convegno Scuola, con Federcatolai e il Ministero dell’Istruzione - “Strumenti per l’inclusione scolastica” - portando la nostra proposta di bellezza nel settore educativo.  E ora il numero dell’inverno, che vi presentiamo con una foliazione e una densità di proposte mai viste prima.

La prima parola che ci viene è GRAZIE a ciascuno di voi che (in un modo o nell'altro) ci avete sostenuto fino ad oggi.

La Cerimonia del Premio Letterario Megliounlibro, nel magnifico Salone degli Affreschi della Società Umanitaria e nell’ambito di BookCity Milano, è stata indimenticabile. Intanto la cornice, con dipinti di scuola leonardesca che ci hanno regalato un'atmosfera spettacolare, ma poi perché ciascuno di voi ha contribuito ad arrivarci, anche chi non è riuscito a venire, chi ci ha pensato intensamente, chi ha collaborato, da vicino o da lontano, alla riuscita strepitosa dell'evento. La Sala era stracolma e qualcuno è rimasto addirittura in piedi. E' il risultato del lavoro di anni, di chi crede nel progetto della lettura che porti bellezza, e i nostri lettori hanno ricambiato con un segno d'affetto decisamente tangibile. 
Sul nostro canale Megliounlibro YouTube trovate il video integrale. 

Vi arriva anche un estratto di quanto ci ha scritto la vincitrice del Premio Letterario 2024, sezione Narrativa, con il romanzo A parte questo tutto bene (che riproponiamo nelle pagine interne). Ecco il grazie di Rosangela Percoco:
Tra i numerosi messaggi che ho ricevuto, ne condivido uno con tutti voi che avete contribuito al successo di quel pomeriggio.
"...non ultima l'atmosfera di questo evento: si respirava tutto l'ottimismo di chi ama la vita anche quando ci presenta situazioni scomode. Per merito tuo siamo stati premiati anche tutti noi insieme a te". 

Ora avete in mano Megliounlibro 108 dell'inverno, straripante di idee e titoli da regalare o leggere. Vi chiediamo lo sforzo di lanciarvi nella diffusione: sarebbe prezioso consigliare ad amici/parenti di abbonarsi o regalare l'abbonamento a Megliounlibro per Natale. Regalo più bello non c'è! Si tratta di circa 300 titoli all’anno, tutti doc come il miglior vino… La scheda di adesione si trova sul sito, e per chi aderisce entro dicembre c'è un omaggio in più. 

Correte a rinnovarci la fiducia, le sorprese non finiscono qui...
Buone Feste,

Laura Prinetti
 

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Le stagioni della felicità. Premio Megliounlibro 2024

di Valentina Crespi

C’è chi nei libri cerca risposte, chi spensieratezza e chi un po’ di sé. Tutti vi cercano un pezzo di vita. A parte questo tutto bene non si prefigge l’obiettivo di rispondere ad alcuna domanda, la stessa Rosangela Percoco se ne dichiara incapace come chiunque altro. Ciò in cui un buon libro può riuscire è nel far sentire ognuno di noi compreso: è incredibile pensare come ciascuno sia incomparabile e al tempo stesso simile ad ogni altra persona.

Tutti ci nutriamo delle stesse emozioni, tutti gioiamo di un buon risultato, frutto di intenso lavoro, e tutti sappiamo commuoverci. E’ ciò che è accaduto all’autrice, a cui l’intera sala ha rivolto le sue sincere congratulazioni.

Megliounlibro ha premiato la Percoco non solo perché ha saputo raccontarsi, ma soprattutto perché ha saputo raccontare di quel “tutti”, di qualcosa di universale, riempiendo il Salone degli Affreschi di aria pura, fatta di amore per la vita e per la letteratura.

Un messaggio di speranza e dedizione. Un dono per ciascuno dei presenti da portare con sé, insieme magari a un nuovo libro.

 

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La lettura che promuove la persona

Editoriale 107, autunno 2024

Stavolta sono esattamente 50 i titoli selezionati per voi. Dopo romanzi simpatici e distensivi, troverete al centro di Megliounlibro 107 una sorta di dossier sui conflitti e i genocidi di ieri e di oggi, che non si possono ignorare. Storie vere, sembra assurdo nel III millennio.
Un numero quasi doppio, che nella seconda parte offre una sostanziosa sezione di proposte per bambini/ragazzi, utili soprattutto nella fase di avvio della scuola per una condivisione in classe, magari anche per Educazione civica. Come non ricordare poi de Saint-Exupery, alcuni gialli e Premi Letterari (Strega e Pulitzer), che noi esaminiamo volutamente “a freddo”, finito il rullo di tamburi?

Da 27 anni sottolineiamo l’importanza della lettura nella formazione della persona e ora abbiamo ricevuto (anche voi) un regalo gigantesco: papa Francesco quest’estate ha pubblicato una Lettera proprio su questo tema, scandagliandone motivazioni, obbiettivi e spalancando le finestre della mente. “Nella lettura di un libro il lettore è molto più attivo. In qualche modo riscrive l’opera, la amplifica con la sua immaginazione, crea un mondo, usa le sue capacità, la sua memoria, i suoi sogni, la sua stessa storia piena di drammi e simbolismi, e in questo modo ciò che emerge è un'opera ben diversa da quella che l'autore voleva scrivere. Un’opera letteraria è così un testo vivo e sempre fecondo, capace di parlare di nuovo in molti modi e di produrre una sintesi originale con ogni lettore che incontra. Nella lettura, il lettore si arricchisce di ciò che riceve dall'autore, ma questo allo stesso tempo gli permette di far fiorire la ricchezza della propria persona, così che ogni nuova opera che legge rinnova e amplia il proprio universo personale”.

“Leggendo un testo letterario – scrive -, siamo messi in condizione di ‘vedere attraverso gli occhi degli altri’, acquisendo un’ampiezza di prospettiva che allarga la nostra umanità”.  E tra l’altro osserva: “Lo sguardo della letteratura forma il lettore al decentramento, al senso del limite, alla rinuncia al dominio, cognitivo e critico, sull’esperienza, insegnandogli una povertà che è fonte di straordinaria ricchezza”.
Stimolati da questi pensieri non vediamo l’ora di incontrarvi, a novembre, a BookCity Milano 2024, dove dopo un dibattito su temi affascinanti per tutte le generazioni (siamo in fase organizzativa per cui non spoileriamo), assegneremo il Premio Letterario Megliounlibro ad un’autrice italiana dalla scrittura limpida come l’acqua, che ha la capacità di trasmettere messaggi forti con grandiosa semplicità. Il suo romanzo riceverà il nostro Premio per la sezione Narrativa.

Laura Prinetti
 

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Una valigia di libri scelti

Editoriale n. 106, estate 2024

Soprattutto d’estate ci si sofferma a riflettere su ciò che ci presenta il nostro oggi: siamo sommersi da perenni input informativi e non sempre abbiamo la lucidità e il tempo per discernere ciò che è alimento sano per la mente da ciò che invece è scarto. Vorremmo tanto riuscire a vagliare, in più settori…


Ci diceva una professionista che lavora ad Harvard: in tutto il mondo stanno sorgendo centri di etica e regolamentazione dell'uso dell'intelligenza artificiale, mossi dall’urgenza di arginare un fenomeno che evolve con rapidità e dinamiche inimmaginabili. Ritengono fondamentale far capire alle persone che si può essere manipolati anche su argomenti che conosciamo. Allora forse noi di Megliounlibro di fatto siamo – senza presunzione e grancassa - un centro di studio di etica applicata alla fruizione dell’industria culturale e creativa. Siamo in movimento ormai da 27 anni - il giorno 11 giugno è il “compleanno” del magazine - e la nostra squadra si dedica con cura ad approfondire i fenomeni del mercato e a studiare l'estetica della letteratura per estrarre il succo, che valga l’intelligenza, il tempo e il portafoglio.

Ciascuno si può chiedere: ci tengo ad essere “persona etica”? Che cosa significa applicare l’etica alla vita? Ha a che fare anche con le scelte di lettura? La risposta sarà sì, ma poi serve coerenza in tutti gli ambiti e questo dell’alimento culturale è imprescindibile. 


E’ il nostro mestiere: selezionare le news sui libri in arrivo e mediare perché al fruitore sia preservato il diritto di avvicinarsi a un prodotto che non sia solo commerciale ma soprattutto culturale. Questo si cerca in un libro: arricchimento, riposo, idee, cultura, libertà. Ed è il motivo per cui vi preghiamo di approfittare dell’estate per diffondere l'idea madre del Book Counselling, a cui un gruppo sempre più solido di giovani sta aderendo. Sono loro che in questa fase stanno trainando con entusiasmo il magazine e che ringraziamo per la costanza, la cura e la professionalità che dedicano a questa che è un'attività non per profitto ma che desidera fare luce in un settore dal grande fascino. Il numero 106 lo dedichiamo in particolare a loro: al centro troverete titoli su e per i cosiddetti young adult. Ovvio che piaceranno anche agli altri, sempre giovani dentro.


Anche per l’estate 2024 ci porterà allegria la Gara fotografica riservata agli abbonati. Mandate i vostri scatti entro il 15 settembre, il titolo è “Leggere per piacere”. Sul sito troverete le condizioni e i premi per i primi tre classificati. 


Apriamo il numero con romanzi di tutto relax e poi di seguito una carrellata di attualità: testimonianze, storie vere o verosimili da Iraq, Iran, Russia, Cina, Nagorno-Karaback, libri dedicati alla natura e tanti tanti appena usciti per i ragazzi.

E’ vero che leggere in vacanza ha sempre un gusto speciale?

Buona estate,
Laura Prinetti

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Coltiviamo l’intelligenza…

Editoriale Megliounlibro 105, primavera 2024


Per il 2024 sembra esserci una parola d'ordine: intelligenza artificiale. Per quanto concerne Megliounlibro stiamo studiando il fenomeno e da parte nostra, come primo atto, abbiamo scelto di proporvi già dei titoli per affrontare il tema, uno molto esplicito altri che invece indirettamente trattano la sfida che si pone di fronte all’umanità.

Leggeremo ancora, chi scriverà, un vero autore o l’AI? Se pensiamo che negli Usa ha vinto un Premio letterario un’autrice che ha ammesso…

Come sempre, avete in mano un magazine che punta a osservare con occhio vigile l'attualità; così abbiamo scelto di parlare di pace, oltre che di conflitti ovviamente, e di donne, bambini, uomini che hanno lasciato traccia nella storia. Troverete testimonianze e biografie di personaggi o classici che ci parlano ancora dell’oggi, e romanzi distopici che hanno profetizzato il mondo in cui viviamo. Lo noterete anche voi: alcuni autori noti qualche anno fa adesso vengono riproposti dagli editori e accolti a ragione dal pubblico dei lettori grazie alla forza delle loro intuizioni.


Vivere il presente con consapevolezza è anche mettere a fuoco il fenomeno della manipolazione delle parole. Siamo nell’era della comunicazione e dell’immagine ma… chi alimenta le fonti? Sappiamo discernere l’ambiguo dal vero, la parola che aiuta da quella che distorce? Più di un saggio qui aiuta in quella direzione, sottolineando come anche la figura del giornalista resti fondamentale. E’ un settore che da sempre necessita di professionisti attenti e retti: c’è modo e modo di fare da ponte tra ciò che accade e il pubblico che riceve la notizia. La parola influisce sul pensiero altrui, sia che esca dai giornali che dai libri. L’arte di leggere è arte di scegliere, lo diciamo da 27 anni e non è banale. 
Al centro l'intervista toccante allo psicologo Simone Feder, responsabile delle strutture terapeutiche della Casa del Giovane di Pavia, che si dedica al recupero dei tossicodipendenti del cosiddetto Boschetto di Rogoredo, una delle piazze di spaccio più pericolose in Italia. 
Vi proponiamo una nuova tipologia di titoli nella nostra carrellata: la storia di alcune case di moda, per conoscere da dove nascono determinati prodotti che magari indossiamo. E i manuali per preparare il giardino alla bella stagione. Noterete che più di un romanzo proposto ha in elaborazione la versione per il cinema o per la serie tv: valuterete voi, nel caso, la differenza…
Su Megliounlibro gli albi illustrati occupano sempre più spazio, così come i romanzi per ragazzi. Apriamo con Grossman, israeliano, e concludiamo con I bambini di Gaza, di cui sta per uscire la versione cinematografica. 


Buona lettura per tutto il 2024,
Laura Prinetti

 

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Il disagio dei giovani richiede risposte concrete. Intervista a Simone Feder

Simone Feder è educatore, psicologo, responsabile delle strutture terapeutiche della Casa del giovane di Pavia, tra i fondatori del movimento No slot, animatore dei volontari che agiscono ai margini della piazza di spaccio di Rogoredo, alle porte di Milano. In Alice e le regole del bosco (Mondadori) racconta di quel luogo attraverso la testimonianza di una protagonista. Pubblichiamo dei brani dell’intervista rilasciata al giornalista Marco Bertola, nostro collaboratore, per la trasmissione “Radio-grafie. L’informazione ai Raggi X”, su Radio Mater. La registrazione integrale è disponibile su Megliounlibro YouTube.


Dott. Feder, come si arriva al Bosco da tossicodipendenti e perché ci è arrivato invece lei a “cercare” proprio quelle persone?
Quello che io definisco un “non luogo” è un bosco dove molti giovani, purtroppo, ma anche non giovani, rischiano di perdersi: vanno a cercare la soddisfazione per un bisogno che però li attanaglia fino a rischiare la vita. In questa società del nulla molti giovani non trovano risposte, di ascolto e quant'altro, e spesso la droga è un riempitivo. Da 40 anni lavoro alla “Casa del giovane”, mi occupo proprio di disagio. Oggi la dipendenza da sostanze o non sostanze, come potrebbe essere il gioco d'azzardo, è la punta dell'iceberg, ma c’è tanto altro disagio giovanile: i gesti di autolesionismo, la carica di aggressività, di rabbia che molti manifestano, ma anche i disturbi dell’alimentazione, gli attacchi di panico… E’ l'iceberg di oggi. E allora un giorno arriva a casa mia figlia, che passava dalla stazione Rogoredo per andare all’università e mi dice: “papà, ma hai visto che cosa c'è lì?”… Sono andato a vedere: e oggi sono 7 anni di presenza lì, al bosco. Ho visto una miriade di persone, soprattutto ragazzi che si recavano proprio in quel bosco, in questa metropoli milanese, quel luogo della perdizione intriso della sofferenza di tanti, tossicodipendenti di ogni ceto, e intriso delle sofferenze di tante famiglie. Pensate ai genitori che ci contattano per chiederci di sentire, per sapere dei loro figli, se sono ancora vivi… Ecco, è questo lavoro duro, complesso, che si cerca di fare con l’aiuto di tanti volontari.


In che cosa consiste la vostra presenza?
Portiamo qualcosa da mangiare e da bere – ci aiutano anche delle realtà commerciali della zona – per sfamare quelle persone, d’inverno offriamo del tè caldo, raccogliamo e portiamo vestiti perché molti non hanno più niente. Ma soprattutto ci ricordiamo di loro: pensate che c'è gente che da anni non è neanche chiamata per nome, a cui nessuno stringe la mano… gente che non è amata da nessuno. E allora, oltre all'aiuto materiale, cerchiamo di portare appunto noi stessi. E’ come se, in quelle vie, da una parte ci fossero gli umani e dall'altra i fantasmi e noi in mezzo, siamo diventati pietre d'inciampo, abbiamo permesso ai fantasmi di guardare gli umani e viceversa e da lì ci si è interrogati, da lì abbiamo iniziato ad aiutarlia riprendersi in mano la vita. Anche i giovani che accogliamo nelle nostre comunità un tempo li aspettavi, oggi li devi andare a prendere!


Un'osservazione che si sarà sentito rivolgere: non c'è il rischio di un atteggiamento, mi passi il termine, un po’ “buonista”?
Ho in mente un ragazzo al quale dicevo continuamente “ti do una mano, ti porto in comunità…”. Dopo 4 anni è venuto, ma ancora dopo un mese si confidava con un’educatrice: ”ci vuole del tempo per fidarmi di te”. Oggi mi è chiaro che i loro tempi non sono i tempi nostri e per “stare” in questo disagio devi avere uno sguardo che sia più verticale perchè se sei nella orizzontalità a volte non trovi risposte, magari vivi anche la frustrazione, ma perché sei su una sfera umana. Ecco, i tempi Suoi non sono i nostri quindi non è tanto un'attesa di comodo, buonista, ma è un'attesa di vera carità: poi l'altro ti si avvicina. Questo è ciò che con i volontari cerchiamo di fare, l'esserci permette di far accendere in loro qualcosa con la parte bella, nascosta: e mi sento di dire che quella è la parte di Dio.
La storia di Alice per me è stata una bussola che mi ha permesso di toccare con mano e anche riposizionare molte cose sul mondo del disagio. Mi ha radicato dentro anche la consapevolezza che nessuno è irrecuperabile, che uscire da questo inferno, da questa disperazione, è possibile perché non può vincere. E si fa fatica, però il disagio giovanile, i bisogni che oggi si porta dietro dobbiamo davvero imparare a leggerli e per farlo bisogna essere prima uomini e poi specialisti: ecco io non vado come lo psicologo, l'educatore, quello che ha fatto corsi di criminologia… Al bosco vado perché sono un uomo e nell’altro che incontro cerco sempre di vedere una persona a me cara anche perché oggi è lui, e domani… se non metti in giro la cultura di una società attenta alle persone, che cosa ci ritroviamo? Oggi vivere il Padre nostro, dire “venga il tuo Regno” vuol dire proprio questo: entrare in queste terre esistenziali, dove abita la disperazione, e la incontri, anche sulle strade dell'indifferenza.
Che bello il capitolo della “Fratelli tutti” dove il Papa parla di indifferenza… Ecco lì incontri proprio le persone e la disperazione che abita in questa strada di indifferenza e stringi queste mani e abbracci questo malessere, con quella delicatezza che deve essere senza giudizi, e lì si accende nell'altro qualcosa che lo spinge a riappropriarsi della vita. Allora anche per entrare in questo mondo oggi c'è davvero bisogno – lo sto gridando ovunque – di un cambio di paradigma: dobbiamo uscire dai nostri ambulatori, dalle comunità, dagli studi, dalle strutture, bisogna andarli a prendere. C'è bisogno di salvarli, di creare e sviluppare davvero nuovi modelli di intervento, dobbiamo essere operatori in strada.


(estratto dall'intervista concessa a Marco Bertola per Radio-Grafie)

 

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Parlano di noi: Il Giornale, 2024

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Quaderni 12 di Megliounlibro: Scrivere storie, leggere il mondo

Editoriale Q12

“L’arte di narrare ha il potere di fornirci la possibilità di accostarci alla vita con maggior profondità”. Può sembrare scontato ma oggi la frammentarietà indotta dai social, dal flusso continuo di notizie e di nozioni, non facilita questa profondità, per la quale l’uomo è fatto. Anzi.

Per questo ci pare determinante continuare a formarci e a formare giovani che amino leggere e se possibile anche scrivere. Sono abilità comunicative, si diceva a scuola. Sono abilità fondamentali per illuminare e coltivare un pensiero che percepisce la necessità di essere lineare. Diversi studiosi oggi diffondono questo invito, che talora diventa un appello urgente. Tra loro Martha Nussbaum: “La lettura è ragionamento critico nella misura in cui il lettore è portato ad interrogarsi su sè stesso e ad operare confronti con le proprie opinioni e i propri propositi”. Concetto condivisibile e impegnativo perchè… se venisse a mancare?

Al fianco di altre voci anche Papa Francesco, in uno dei più recenti messaggi per la Giornata delle Comunicazioni Sociali, ha scelto di sottolineare il valore essenziale del narrare, che sia fruito (leggere) o generato (scrivere) dalla creatività umana: “L’uomo è un essere narrante. Fin da piccoli abbiamo fame di storie come abbiamo fame di cibo. Che siano in forma di fiabe, di romanzi, di film, di canzoni, di notizie…, le storie influenzano la nostra vita, anche se non ne siamo consapevoli. Spesso decidiamo che cosa sia giusto o sbagliato in base ai personaggi e alle storie che abbiamo assimilato. I racconti ci segnano, plasmano le nostre convinzioni e i nostri comportamenti, possono aiutarci a capire e a dire chi siamo”. Possono aiutarci a diventare persone più profonde, quindi.

Alla luce di queste preziose considerazioni nasce Quaderni 12, Scrivere storie, leggere il mondo. E’ un numero speciale, supplemento al magazine Megliounlibro, interamente realizzato dagli studenti del Laboratorio di Newsmaking, scrivere le notizie, iscritti al II anno della facoltà di Linguaggi dei Media dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. I giovani sono andati a caccia di testi che riguardino la passione per la lettura e la scrittura, li hanno proposti alla redazione, li hanno letti e recensiti. E questo è il risultato. Dai romanzi ai manuali, dagli albi illustrati alla letteratura per ragazzi: tutto può concorrere, ad ogni età, a coltivare un interesse che speriamo resti per sempre. Questo auguriamo a loro e a chi sfoglierà queste pagine. L’amore per la bellezza dell’arte letteraria, che contiene la vita.

Laura Prinetti