Cercatori di perle nel mare della produzione bibliografica. Per trovare ciò che di buono, vero, appassionante vogliamo credere offra ancora il mercato. Quelli del Segnalibro si sono dati una definizione e un compito insieme ambiziosi e mozzafiato. Un lavoro di ricerca, di selezione e recensione che impegnerebbe seriamente qualsiasi redazione e diventa un carico ciclopico per le motivatissime ma esigue forze di un’associazione non profit di appassionati della lettura.
La ragione sociale recita: il segnalibro- Book counselling service, e di preziosi consigli sul periodico che raggiunge da ormai 10 anni gli indirizzi dei suoi fedeli lettori-soci ne sono stati dispensati davvero tanti. Un’ottantina di titoli per volta scelti visionando e valutando parecchie centinaia di volumi, con una consapevolezza di fondo: “Purtroppo oggi siamo tutti costretti a vivere di corsa - dice il direttore responsabile Laura Prinetti -. Il tempo è una delle emergenze più sentite (chi non ha letto o visto Momo di Ende?) così come sempre più forte si avverte il desiderio di qualità, di bellezza, di contenuti buoni per la vita. Il nostro lavoro è un tentativo, nel campo della lettura, di rispondere a queste esigenze, aiutando chi vuol scegliere un buon libro e non può permettersi di perdere tempo con centinaia di pagine senza sugo”.
Ed ecco, per un’associazione totalmente al di fuori delle regole dei circuiti commerciali, la sfida continua ai libri “da classifica” - non a tutti, naturalmente, e non in via pregiudiziale: la difficile e faticosa proposta di titoli e autori poco noti e poco pubblicizzati. Anche su questo fronte, al segnalibro non lo nascondono, qualche soddisfazione c’è stata, qualche “perla” nascosta restituita alla luce degli scaffali delle più rinomate librerie (e recentemente proprio nell’editoriale si invitava a compiere anche fuor di metafora quel gesto di “ribellione culturale”, riportando materialmente in primo piano sui banconi delle librerie qualche bel libro magari nascosto in basso o sotto i bestseller del momento).
Il segnalibro vive dei soli proventi delle quote di associazione e rappresenta una sfida unica nel panorama intellettuale italiano, all’insegna dell’indipendenza da condizionamenti ideologici e, come dicevamo, commerciali. Una piccola e compatta squadra di operatori culturali che vagliano narrativa e saggistica, libri per ragazzi e per bambini, e ripropongono anche qualche buon titolo del recente passato, da cercare in biblioteca o sulle bancarelle. Alcuni titoli che non riescono a trovare spazio sulla rivista, o non vengono consigliati tout court perché richiedono un più meditato confronto o dibattito, vengono poi segnalati nella newsletter inviata via mail
al socio che lo richiede.
Insomma un servizio di orientamento per le scuole, le biblioteche, le famiglie che vogliono fare scelte di qualità.